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Gen 14, 2018

Toto' a prescindere - spettaccolo 14.01.2018

Neil ambito delle celebrazioni che si tengono a Roma in occasione del cinquantenario della scomparsa del grande Antonio de Curtis, in arte Totò, delle quali l’epigono è rappresentato dalla mostra monumentale Totò Genio voluta dall'Associazione Antonio de Curtis, organizzata da Alessandro Nicosia che l’ha curata con Vincenzo Mollica in collaborazione con le maggiori istituzioni culturali del paese, l'Istituto Luce, il Polo Museale della Campania, la RAI, la SLAE, e grazie al fattivo contributo di Rai Teche e dell'Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi del MiBACT,

attualmente ospitata fino al 18 febbraio 2018 al Museo di Roma In Trastevere dopo il debutto di grande successo a Napoli e il passaggio a Lugano, si inserisce la nuova edizione dello spettacolo “Totò?! ...A prescindere!!!” Il viaggio di Antonio De Curtis tra miseria e nobiltà di Lucia Marchi, già vincitore nella I edizione del Premio Antonio De Curtis 2008, presentato presso il Teatro Trastevere dal 21 al 23 novembre 2017 dalla Compagnia “Gli Sfacciati” .

Lo spettacolo affronta in chiave psicologica l’artista Antonio de Curtis, e gli permette di compiere una ricerca introspettiva e un confronto con la maschera da lui magistralmente creata ed interpretata, in modo da diventare un mito per le generazioni succedutesi nel tempo. Nell’allestimento della rappresentazione in scena al teatro Trastevere si evidenzia la profonda scissione tra l’uomo e il personaggio, tra il principe raffinato e la marionetta un po’ sguaiata, tra il poeta sentimentale e il personaggio comico, e l’interpretazione a più voci effettuata da Gennaro Mohio - che interpreta l’uomo e la maschera - supportata in maniera nuova e singolare da video e audio interattivi reperiti dagli archivi storici, fa sì che Antonio de Curtis sia veramente presente tra gli spettatori con la sua grande sensibilità e la sua straordinaria arte.

La duttilità dell’animo e le differenti corde vocali sono eccellentemente interpretata da Gennaro Momo, che in questa ottima rivisitazione del personaggio ammalia il pubblico, non solo con la vivacità del ricordo ma anche con un’estrema padronanza del linguaggio poetico. Molto interessante è anche la partecipazione versatile e sensibile di Giovanna Cappuccio ^ la tessitrice - che ordisce in maniera sapiente la trama narrativa e si alterna con Giulio Eccher - il Pulcinella - Che ha il compito di rappresentare le mille coloriture dell’anima napoletana con la sua spontanea serenità.

Una particolare menzione al maestro Fabrizio Masci che rielabora con grande abilità e in maniera assolutamente originale le musiche che compongono lo spettacolo, e le propone dal vivo.

La narrazione fluida ed accattivante porta lo spettatore a sentire vibrare la stessa voce di Antonio De Cùrtis raccontare il suo viaggio esistenziale tra miseria e nobiltà.
Il passare del tempo ha dimostrato ancora con più forza la profonda umanità di Antonio de Curtis, scrittore romantico e principe innanzitutto nell’animo e la grandezza interpretativa dell’attore che con Totò ha sapientemente plasmato su di sé un doppio con vita autonome e successo unico nel panorama dello spettacolo, permettendo di essere considerato ancora Òggi un autentico genio di intramontabile modernità.

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