Domenica 7 ottobre 2018 in concomitanza con la ricorrenza della Beata Vergine del Rosario, la nostra comunità parrocchiale ha celebrato la sua festa patronale ricordando l'apparizione della Vergine Riconciliatrice sulle montagne de La Salette, il 19 settembre 1846.
Ma la grazia del Signore Dio ha abbondato in questa celebrazione, perché abbiamo avuto anche la grande gioia di accogliere il nostro nuovo pastore e Parroco Padre Stanislao Rogala, che già in passato avevamo avuto il grande piacere di conoscere, come collaboratore di Padre Bruno.
O Madonnina cara che sei apparsa a La Salette,
grazie per averci riunito nella celebrazione della S. Messa proprio il 19, data solenne a Te dedicata,
volgi il Tuo sguardo benigno su noi, sulla parrocchia e sul mondo intero perché possa ritornare da Te e dal Tuo Figlio,
Da alcuni anni i Catechisti Battesimali, che attivamente operano nella nostra parrocchia, propongono alle giovani coppie, che hanno seguito la catechesi di preparazione al Battesimo dei loro bambini, di incontrarsi una volta al mese per “fare un po’ di strada insieme”.
L’ iniziativa, quest’anno ha avuto un notevole successo. Due giovanissimi coniugi Gianluigi e Chiara, genitori della piccola Nina, hanno animato gli INCONTRI DI FAMIGLIA che avevano come tema portante: “Il rapporto tra la vita quotidiana, la fede e la pratica cristiana”. In un clima di amicizia e condivisione si sono approfonditi, di volta in volta, argomenti di interesse comune quali: la gestione del tempo dei figli e dello spazio da dedicare a Dio; la preghiera ed il dono di sé; passando anche a questioni spinose come il ruolo genitoriale di fronte a comportamenti aggressivi e di rifiuto dell’altro, per arrivare a coltivare l’accoglienza, la pazienza ed il perdono, elementi fondamentali per la crescita di una “Chiesa domestica” basata sul senso del rispetto e della carità reciproca.
Nei giorni 20-21-22 aprile noi laici salettini di Roma abbiamo partecipato a Salmata di Nocera Umbra presso il Santuario di Nostra Signora de La Salette al periodico ritiro spirituale, aperto a tutti, sul tema “Contemplazione ed ascolto delle sette parole di Gesù sulla Croce”, guidato da Padre Heliodoro Santiago, m. s, nostro Responsabile nazionale.
Con grande gioia la Festa Patronale è stata arricchita dal dono della celebrazione dell’invio alla missione per due padri missionari, Padre João Holek e Padre Helio Kaheka João, provenienti dal Brasile e dall'Angola, che partiranno a Dicembre per l'apertura della nuova missione salettina in Mozambico.
Carissimi amici Laici Salettini,
da qualche anno ormai, il 10 settembre è una data molto importante per voi perché si celebra la giornata mondiale dei Laici salettini, richiesta ufficialmente dalla prima riunione dei LS a La Salette ( settembre 2011) e accolta e ratifica da una decisione del capitolo Generale 2012.
PREMESSA
Seppellire i morti è, nell’elenco, l’ultima delle Opere di Misericordia Corporale ma, forse, la più antica. A differenza del comportamento degli animali l’uomo, fin dall’antichità, seppellisce i morti, li tutela e non lascia che vengano dilaniati dai predatori. Gli archeologi ci dicono che le prime tracce di sepoltura dei morti risalgono a circa 9.OOO anni a.C.
Il culto dei morti era presente in tutte le culture, la non sepoltura era considerata un male orribile ed era la sorte che toccava agli empi abbandonati al disprezzo. La Bibbia ricorda che il pio e vecchio ebreo Tobi, di notte, dietro le mura di Ninive, raccoglie i cadaveri per dare loro degna sepoltura rischiando la morte. Il dovere di dare sepoltura per gli ebrei è espresso chiaramente nel libro del Siracide: “Figlio versa lacrime sul morto e, come uno che soffre, inizia il lamento; poi seppelliscine il corpo secondo le sue volontà e non trascurare la sua tomba.” (38, 16). Il rispetto per i morti si fonda sulla credenza che il defunto continuerà eternamente la sua vita in un altro mondo. Per noi cristiani questa verità è fondamentale e la professiamo recitando il Credo. Lo chiarisce il dialogo, davanti alla tomba di Lazzaro, fra Gesù e Marta: “Gesù le disse: tuo fratello risorgerà. Gli rispose Marta: so che risorgerà nella resurrezione dell’ultimo giorno. Gesù le disse: io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me anche se muore vivrà; chiunque crede in me, non morrà in eterno.” (Gv 11, 23-26). La sepoltura è l’atto estremo della dimostrazione del nostro amore verso l’estinto. Rispettare la salma vuol dire onorare la “persona” nella sua totalità: anima e corpo, perché è mediante il corpo, unico ed irripetibile, che ognuno di noi attraversa il tempo, fa parte dell’umanità ed attua il progetto di Dio.
L'umanità è una grande e immensa famiglia ... Troviamo la dimostrazione di ciò da quello che ci sentiamo nei nostri cuori a Natale.
(Papa Giovanni XXIII)