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Apr 25, 2018

RAGIONI PER CREDERE 5

IL MODO MISERICORDIOSO DI DIO

 

PRESENTAZIONE

Continuando a dialogare sulle ragioni per credere, P. Adilson Schio ed Elena Tasso si confrontano sul rapporto tra la fede e il modo di essere di Dio.

La più grande e più importante esperienza religiosa è quella di credere in "un solo Dio, onnipotente, creatore del cielo e della terra e di tutte le cose visibili e invisibili". Ma l'esperienza fondamentale che ci può rendere persone segnate e rinnovate nella fede è l'esperienza di un Dio "diverso" che diventa ragione di credere.
L'apostolo Paolo era uno specialista nel proporre la fede in questo Dio diverso. Durante il suo viaggio ad Atene, intorno al 50-52 d.C., nel discorso all'Areòpago, annuncia questo Dio a coloro che credono in altri dei: “osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l'iscrizione: «A un dio ignoto». Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa” (At 17,22-31).

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SENTIRSI CON DIO

P. Adilson – Elena, ho meditato molto su un brano biblico. Ascolta bene: è del Vangelo di Giovanni, capitolo 3: Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Questo modo di essere di Dio richiama la mia attenzione e mi invita a credere sempre più profondamente quanto più conosco come Egli è. Cosa ne pensi?

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Elena – Caro P. Adilson, ti posso citare due episodi? Quando stavo a letto per malattia, una volta, mentre mi confessavo, nel momento in cui il sacerdote mi dava l’assoluzione ho sentito fisicamente sollevarsi dal mio petto verso l’alto un grosso macigno molto pesante che dopo si è sbriciolato... in quell’attimo ho preso coscienza che me lo portavo da tanto tempo questo masso, prima non ne ero consapevole… ma ancora più forte è stata la grazia di sentirmi leggera, quasi ero dimagrita di diversi Kg,

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In una circostanza precedente, durante la GMG di Czestochowa, ho vissuto l’esperienza di una confessione veramente particolare. A volte si ha paura di confessare… come se il Padre già non sapesse i nostri peccati, ma Lui ci aspetta nel sacramento della confessione per donarci il Suo perdono, per abbracciarci e dirci: ti amo e vai cambia vitaa un certo punto mentre cercavo di esporre il mio peccato il sacerdote, come se avesse già capito, come se sapesse già tutto, mi ha dato l’assoluzione. Dopo quel giorno un certo rapporto è cambiato completamente, la grazia di Dio muoveva le mie azioni come se Lui agisse in me nel mio quotidiano, senza che io provassi difficoltà nel cambiamento di questo rapporto. Che meraviglia questo modo di manifestarsi di Dio. Veramente la grazia del Signore e la Sua misericordia vincono. Alleluia! 

P. Adilson – Che bella testimonianza! Davvero mi ha fatto pensare che il nostro Dio è veramente un Dio diverso. Anche tu ci mostri ciò che la teologia dice essere gli "attributi di Dio."

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IL DIO DI TUTTI I PERDONI

Elena – Grazie, P. Adilson. Vedi, mi piace tanto la frase “dove abbonda il peccato sovrabbonda la grazia del Signore”. In questo senso è straordinario quello che è successo a San Paolo, la caduta da cavallo, la conversione da Saulo a Paolo. E’ un fatto intenso e meraviglioso, entra fin dentro le ossa, fino al profondo dell’anima. Dio è veramente onnipotente! Chiedo sempre per me e per gli altri di essere anche noi trasformati e usati. La misericordia di Dio ti abbraccia, ti viene in aiuto anche nei momenti più difficili, vince in un cuore aperto e contrito. Cosi è il nostro Dio.

P. Adilson – Ho sempre creduto in questo Dio che non condanna e che ci chiama costantemente lungo il cammino della vita.

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Elena – Senti cosa dice la mia amica, Rosanna, a questo proposito: “Un tempo spiegavo ai miei alunni l’istituto giuridico della remissione del debito, che consiste nella rinuncia da parte del creditore ad esercitare il suo diritto. Anche il Signore ci rimette i nostri debiti, vale a dire i peccati che abbiamo commesso infrangendo la Sua legge. Ma quanta differenza! Noi rimettiamo il debito per ragioni che sono spesso di natura pratica, addirittura di convenienza. La remissione che opera il Signore è invece sempre un momento alto, grandioso, che richiede un animo sincero, pentito, fiducioso e che ci avvolge in un abbraccio intriso di perdono, misericordia, amore…”.

 

LA REMISSIONE DEI PECCATI

P. Adilson – La Chiesa usa il termine "remissione" per dire questa capacità infinita che ha Dio di perdonare. Nella sua origine etimologica dal latino, “remissione” significa l'atto di mandare in dietro, lasciare andare, restituire e condonare, perdonare.

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Elena – Bello quello che dici! Non dimentichiamo nel nostro cammino di fede la celebrazione dei Giubilei, momenti forti per intensificare il nostro rapporto con Dio. Nel corso del Giubileo si sottolinea il valore della remissione dei peccati, si seguono dei percorsi per approfondirlo nell’anima, si compiono opere di misericordia. Significativo per me il Giubileo del 2000 fatto con papà. Abbiamo percorso tutte le tappe, abbiamo passato la porta Santa di tutte le basiliche di Roma, con cuore contrito, ci siamo confessati, abbiamo offerto per i nostri defunti. E’ stato un momento di grazia. Ho raggiunto una più forte intesa con papà e una più intensa armonia con il Signore. Ogni Giubileo ha i suoi frutti che si prolungano nel quotidiano. Preghiamo Dio misericordioso per il mondo intero perché ognuno capisca il significato del peccato, ne prenda consapevolezza e sia cosciente che Dio può giudicare anche se ama. Il Signore avvolga sempre tutti nella Sua misericordia.

P. Adilson Schio, ms ed Elena Tasso

 

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I precedenti articoli di “Ragioni per credere”: Articolo 1 “Un incontro fondamentale” , Articolo 2 “La Parola di Dio”, Articolo 3 “Essere Chiesa” e Articolo 4 "La Vita Sacramentale"

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